25/07/2007 - Manovra sulle "liberalizzazioni" - Audizione delle Confederazioni dell'Artigianato presso la 10° Commissione al Senato



MANOVRA SULLE “LIBERALIZZAZIONI” AUDIZIONE DELLE CONFEDERAZIONI DELL'ARTIGIANATO PRESSO LA XA COMMISSIONE


Si è svolto nei giorni scorsi il ciclo di audizioni sul disegno di legge Bersani in materia di liberalizzazioni presso il Senato delle Repubblica.

Lo schema di provvedimento in oggetto, rispetto al quale sono state depositate le osservazioni scritte alla Xa Commissione congiuntamente alle altre Organizzazioni dell’artigianato, costituisce solo uno dei diversi impianti normativi in tema di liberalizzazioni che l’attuale Governo ha disposto o si accinge a varare nei prossimi mesi.

Offriamo di seguito una sintetica ricognizione dello stato di attuazione dell’intero progetto di liberalizzazione che rappresenta certamente un motivo di forte interesse, ma anche di preoccupazione per il mondo delle imprese artigiane come più volte ricordato su questo sito.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 186 del 11 agosto 2006 è stata pubblicata la legge n.248 del 4 agosto 2006 di conversione in legge in tema di “disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale” (decreto Visco-Bersani).

Il Consiglio dei Ministri ha successivamente (25 gennaio u.s.) approvato una serie di ulteriori norme in tema di liberalizzazione, tutela del cittadino-consumatore e semplificazioni per la nascita di nuove imprese e per l’avvio di impianti produttivi. Le misure contenute nel cd “pacchetto liberalizzazioni” sono state racchiuse in due provvedimenti: un decreto legge (dl) ed un disegno di legge (ddl).

Fra le materie oggetto del provvedimento ricordiamo le misure per la concorrenza e per la tutela del consumatore nei servizi assicurativi, e le misure urgenti disposte per la liberalizzazione di alcune attività economiche fra le quali quella di acconciatore, di estetista, di pulizia e disinfezione, di facchinaggio, di guida turistica ed infine di autoscuola.

In particolare in merito ai servizi assicurativi le Confederazioni hanno ribadito la propria netta a quanto contenuto nel “codice delle assicurazioni private” in tema di liquidazione diretta del danno in caso di incidente. Si ritiene infatti che tale sistema, nella gestione delle riparazioni, offra alle Compagnie di assicurazione strumenti penetranti che potrebbero anche tradursi in gravi turbative nel mercato dell’autoriparazione, fornendo loro la possibilità di incidere in modo artificioso sulla dinamica di formazione dei prezzi dei servizi di autoriparazione, con inevitabili conseguenti difficoltà per gli operatori del settore. In tal senso la norma vigente potrebbe favorire, nei fatti, un comportamento palesemente vessatorio da parte delle Compagnie, consistente nello scegliere preventivamente ed imporre carrozzerie “fiduciarie”con la definizione di tariffe massime o di sconti in convenzione, in aperta violazione del principio di libero mercato, determinando così distorsioni nelle dinamiche della concorrenza tra le imprese di autoriparazione.

L’argomento principale del decreto, tuttavia, è contenuto nell’art. 9: “comunicazione unica per la nascita dell’impresa” rispetto la quale la nostra Organizzazione ha da subito posto l’attenzione sulla necessità che fossero chiariti il ruolo e le funzioni delle CPA nell’ambito del nuovo procedimento, introdotto dal legislatore, che vede come noto l’imprenditore - all’atto della nascita di una nuova attività - presentare all’Ufficio del registro delle imprese una comunicazione unica quale assolvimento di tutti gli adempimenti amministrativi previsti per l’iscrizione al registro delle imprese ed ai fini previdenziali, assistenziali, fiscali, nonché per l’ottenimento del codice fiscale e della partita IVA (le regole tecniche per l’attuazione della procedura debbono essere ancora adottate dai ministeri competenti).

Ricordiamo inoltre il provvedimento di conversione del decreto-legge 18 giugno 2007, n. 73, recante misure urgenti por l’attuazione di disposizioni comunitarie in materia di liberalizzazione dei mercati dell’energia. In sostanza, si tratta di un provvedimento che accompagna la liberalizzazione del mercato elettrico, già stabilita da una normativa comunitaria entrata in vigore il 1° luglio. L’oggetto fondamentale del decreto riguarda l’attenzione alle fasce sociali deboli e alle aree che non sono servite a sufficienza da una pluralità di venditori di energia elettrica, al fine di evitare che si creino situazioni che possiamo definire di difficoltà e di disagio nel momento in cui non siamo più in presenza di prezzi sostanzialmente amministrati. E’ stato posto in evidenza il ruolo che in questa fase svolge l’Autorità per l’energia elettrica e il gas e il decreto si propone infatti di assegnare all’Autorità il compito di stabilire i prezzi di riferimento, ai quali devono guardare i cosiddetti clienti domestici, le famiglie, per valutare se le offerte che ricevono dai venditori di energia sono compatibili con gli standard stabiliti, con i prezzi e con i costi.

Riguardo il Disegno di legge Bersani, giunto al Senato dopo numerosi e significativi emendamenti inseriti durante la discussione alla Camera dei Deputati la posizione espressa da CASARTIGIANI in occasione della audizione dei giorni scorsi tende a ribadire la necessità che si proceda prioritariamente a definire le tappe dell’agenda delle liberalizzazioni e, se possibile, giungere all’individuazione condivisa del percorso da intraprendere.

Ciò in quanto l’esperienza sin qui condotta ha dimostrato che l’azione di apertura dei mercati, se non presta attenzione al diverso grado di capacità di resistenza dei soggetti coinvolti rischia di produrre degli effetti sperequativi anziché redistributivi sulla collettività dei benefici attesi da una maggiore concorrenza.

Riguardo ai temi specifici oggetto del provvedimento si fa rinvio al documento congiunto depositato agli atti della Commissione (che è possibile scaricare come allegato). Si tratta di tematiche della massima importanza per il comparto artigiano che vanno dalla liberalizzazione delle attività di produzione e trasformazione alimentare alla eliminazione dei vincoli di orario per le attività di vendita, dal trasporto pubblico locale alle assicurazioni private, dalle misure di contrasto alla contraffazione dei prodotti alle reti di impresa ed alla semplificazione di alcune procedure e certificazioni dovute dalle imprese compresi alcuni adempimenti sulla privacy.




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